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Dal Bargello: Benedetto Croce e i giovani empolesi (giusto consiglio di un filosofo)

Quando si sparse la voce che Benedetto Croce
era in visita a Firenze dopo il passaggio della guerra,
diversi giovani intellettuali empolesi di area comunista
ebbero la bella pensata di recarsi ad ossequiare il grande filosofo antifascista.
Partirono in delegazione da Empoli i vari
Giovanni Lombardi e Agostino Morelli (ex seminarista,
poi tenente d’artiglieria) insieme ad altri brillanti cervelli del nuovo corso.
Ammessi alla presenza del sommo pensatore, Gosto Morelli
gli chiese quali fossero, secondo il suo prudente apprezzamento,
i doveri dei giovani nell’ora presente, che si prospettava
così impervia e difficile.
Don Benedetto, annusata la trappola insita in una
domanda apparentemente innocua, rispose secco e chiuse
senza scampio l’incontro: “I giovini” (con la i ) “devono
fare quello che hanno sempre fatto: invecchiare.”
E quelli che si aspettavano un bel pistolotto
politico da raccontare in sezione, tornarono a Empoli con
la coda fra le gambe e anche piuttosto incazzati.
Me lo confessò Gostino dopo qualche anni: “Cosa
ti saresti aspettato di diverso da un liberale bacucco ? ”

IL BARGELLO

14 aprile 2014

Bargello

 

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