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Ab Illo Tempore. di Claudio Biscarini

Ab Illo Tempore. Di Claudio Biscarini
La guerra dal cielo che arrivò sull’Italia nel secondo conflitto mondiale, costrinse le amministrazioni pubbliche a organizzarsi per dare un minimo di difesa alle popolazioni civili. Empoli non fece eccezione. Paolinelli creò un Comitato di probi cittadini, sotto la sua direzione, a cui dette incarico di organizzare la costruzione di alcuni rifugi antiaerei. Uno doveva nascere nell’androne del Palazzo Comunale, un altro sotto le mura di piazza Francesco Ferrucci. Per costruire, però, occorrevano soldi e, oltre a tassare gli industriali empolesi per coprire la relativa cambiale, si coinvolsero le banche della zona. La famosa cambiale scadeva il 25 giugno 1944 e il 14 giugno il Commissario Prefettizio Paolinelli, con l’ausilio del Segretario Capo del Comune Rag. Tito Taddei, emanava la delibera n. 112 con oggetto” Costruzione ricoveri antiaerei. Approvazione progetto di massima e finanziamento provvisorio”. In essa, il capo dell’amministrazione comunale, dichiarava che i lavori di costruzione dei rifugi per venire incontro alle giuste esigenze della popolazione, erano stati avviati da tempo, alcuni conclusi ed altri in via di ultimazione. Ma, per pagare mano d’opera, materiali e i trasporti, si era dovuta chiedere la somma di 1.000.000 di lire alla Cassa di Risparmio di San Miniato, a copertura della quale era arrivata la famosa cambiale che portava la firma, oltre che del Paolinelli, di altri quattro signori empolesi. Ma si era alle porte coi sassi e il Ministero dell’Interno ancora non aveva mandato i fondi per coprire il debito. Non è difficile pensare che, con tutto quello che accadeva a giugno del 1944, Buffarini-Guidi,Ministro dell’Interno della Repubblica di Salò, avesse ben altro da fare. Purtroppo, il progetto di massima per i rifugi empolesi costava la bella cifra di 1.905.000 lire di cui 1.369.933,80 erano già state pagate. Con la delibera, Paolinelli approvava i lavori per la spesa occorrente, si impegnava a chiedere al Ministero dell’Interno, tramite la Prefettura di Firenze, il rimborso immediato sia dei soldi già sborsati che il 50% dell’intero importo e ,inoltre, di rinnovare l’effetto bancario di 1.000.000 con la Cassa di Risparmio di San Miniato per il finanziamento provvisorio dei lavori di costruzione dei rifugi antiaerei.
Purtroppo per l’amministratore empolese, il 14 giugno 1944 le truppe alleate erano già in vista della Toscana e due giorni dopo le strutture politico-militari della R.S.I. Iniziavano ad entrare in crisi. A Salò si credette veramente che fosse la fine. Se la richiesta della Prefettura fiorentina arrivò a Maderno, venne regolarmente ignorata.Due mesi e mezzo dopo, di rifugi non c’era più bisogno. Il 2 settembre, le truppe angloamericane passavano l’Arno e riprendevano la marcia verso il nord. A quel punto, le fatture delle ditte che avevano iniziato i lavori, passarono alla nuova amministrazione comunale nata dal Comitato di Liberazione che le rimandò ad Kalendas Graecas.

Foto a sinistra: Questa cartolina venne rubata da un soldato neozelandese nell’agosto 1944 dal negozio di Egidio Corsi a Santa Maria a Ripa. Quando me la restituì, negli anni ’80, dietro scrisse che dove aveva fatto la croce c’era il comando della sua compagnia e che le mitragliatrici tedesche sparavano lungo la via. Per quanto ne sappiamo, il Corsi appartiene alla selva degli Italians desaparecido  del dopoguerra e il suo portafoglio, notte tempo, venne gettato nel suo orto.

Foto a destra: La foto più famosa della guerra a  Empoli. Lo Sherman del tenente sudafricano Van Niekerks che passa l’Arno a Riottoli, di fronte a Petroio. Super sfruttata da molti, dopo che era diventata la copertina del libro “Arno-Stellung”, era stata pubblicata una sola volta diversi anni fa su un quotidiano locale.

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