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Giuliano Lastraioli: Il Masini batté l’Incontri

Da: “Il Tirreno”, domenica 5 dicembre1993.

80 anni fa le ultime elezioni politiche col sistema uninominale

 Il Masini batté l’Incontri

Il Bargello (“nom de plume” di Giuliano Lastraioli)

 

Un gorillaio come quello creato dalla commissione Zuliani riuscì ai suoi tempi soltanto all’amministratore napoleonico della Toscana, quel Dauchy che nel 1808, quando fu introdotto l’ordinamento ipotecario francese che ancora ci delizia, aggregò Fucecchio, Cerreto, Vinci e un pezzo di Empoli alla conservatoria di Pisa. San Miniato con la frazione fucecchiese San Pierino, andò a quella di Livorno. A Volterra andarono (e ci stanno sempre) i comuni di Castelfiorentino, Certaldo e Montaione con Gambassi.

Nulla di nuovo, dunque, sotto il sole. La burocrazia imperiale è dura a morire e i suoi consolidati precedenti hanno fatto aggio sul buon senso anche in occasione del nuovo ritaglio dei collegi elettorali toscani.

Quando la Pinetina di Piazza Ristori era detta l’Abetone

Gli empolesi chiamavano giustamente Abetone quella località, che dal parterre Umberto I, s’inoltra fino al pubblico macello, perché è la parte più fresca del paese. Da "Il Piccolo", 26 Agosto 1906 All’Abetone tutti accorrono, compresi i giuocatori di toppa ed…

Il Raspamota

Il “RASPAMOTA” in Arno I rappresentanti della Nazione, del Nuovo Giornale, e del Piccolo a bordo. Non è a tacersi di una delle questioni più importanti che interessano la Toscana e massimamente la nostra bella valle dell’Arno. Il “Raspamota” dell’…

Alcuni fantini empolesi al Palio di Siena.

Riprendendo anche un articolo pubblicato su Emporium dal Pianigiani, si riportano le schede di due fantini empolesi che hanno partecipato al celebre Palio, sottolineando che ve ne sono altri e promettiamo di ritornare sull'argomento avviato. Scheda tratta dal sito del…

Una recensione di Giuliano Lastraioli

 Da “La Nazione”, ed. Empoli, 27/12/2001 «Gli occhi di Maria», recentissimo best-seller dell'editore Rizzoli, scritto a quattro mani da Vittorio Messori e Rino Camilleri, è il titolo che ha spopolato sotto queste feste natalizie, tanto che - per averne una…

Ferie e Feriati dello Statuto del Comune di Empoli 1420

Traendo spunto dalla pubblicazione di Fausto Berti e Mauro Guerrini del 1980 "Empoli: statuti e riforme" a cura dello stesso Comune di Empoli, ed essendo periodo di ferie, si ritiene utile dispensare e approfondire una rubrica di tale pubblicazione, la…

San Mamante a Empoli Vecchio

Un lettore ci ha inviato una particolare vista panoramica della parte tergale della Chiesa di San Mamante loc. Empoli Vecchio a Santa Maria. Dalla foto si vede il particolare del campanile a vela, di bella fattura e intonacato. Si deve…

Lavori in vista sul Piaggione….

Da quanto abbiamo letto su Gonews.it sembra che da lun 30 luglio cominceranno dei lavori di restyling di Piazza Guido Guerra detta anche Il Piaggione, lavori che prevedono la realizzazione di un'ampia rotonda su cui far confluire successivamente il traffico…

Giuliano Lastraioli: LA GIUNTA ALLA DERRATA

Noterelle sparse sull'ultimo lavoro della Ragionieri Per carità di patria non ne volevo scrivere, ma la stroncatura del Siemoni al libretto della Ragionieri sulla chiesa di Sant'Agostino mi impone di dare la giunta alla derrata. Anzitutto mi meraviglia la meraviglia…

GIUSEPPE CHELLI, UNA VITTIMA DELLA MEMORIA

L'amico Francesco Fiumalbi, contitolare del sito http://smartarc.blogspot.it/ ci invia e autorizza a pubblicare questo articolo scritto da Giuseppe Chelli in relazione all'articoli di Claudio Biscarini pubblicato ieri  https://www.dellastoriadempoli.it/?p=11723 .   L’appassionato e competente intervento di Claudio Biscarini, a pochi giorni dalle…

Claudio Biscarini: San Miniato, 22 luglio 1944

La Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio.

Domenica prossima ricorderemo il 68° anniversario della strage nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio di San Miniato. Certamente, nonostante la pubblicazione di un documento che riteniamo risolutivo nel volumetto La Prova, non mancano ancora i “nostalgici” di spiegazioni diverse da quella della granata da 105 mm americana, entrata per puro caso attraverso il semirosone del braccio meridionale del transetto ed esplosa nella navata destra della chiesa. Cerchiamo, quindi, per l’ennesima volta di prevenire questi “nostalgici” e analizziamo i fatti partendo dal documento americano. Perché diciamo che è risolutivo? Due sono le cose che si leggono in quelle scarne righe che ne fanno un testo importantissimo che si accodano ad altre. Primo: il documento è coevo e non ha subito manipolazioni successive in quanto serviva solo per annotare fasi tecniche dell’impiego degli obici del 337th US Field Artillery. Per questo siamo stati in grado non solo di stabilire con assoluta esattezza l’ora dell’inizio dei due cannoneggiamenti su San Miniato, ricordati anche dai testimoni, le coordinate di tiro e il numero dei proiettili sparati. Secondo: leggendo l’annotazione del 23 luglio si può comprendere come essa sia chiara nella sua esposizione seppure sintetica. Si legge, infatti, che i partigiani samminiatesi dicono agli americani che “qualcuno, ieri, ha sparato nella zona di San Miniato e ha colpito una chiesa”. Ora, anche se non fossimo a conoscenza che a sparare furono gli obici statunitensi, salta agli occhi che, se i partigiani avessero saputo che a colpire erano stati i mortai o gli obici tedeschi, la cosa sarebbe stata riportata in maniera chiara agli americani i quali non si sarebbero certo perduta l’occasione di annotare un altro crimine tedesco nei loro documenti. L’annotazione prosegue con “ I feriti sono stati trasportati all’ospedale non ci sparate sopra”. Altra palese ammissione che gli americani furono da subito consci di aver preso la chiesa. Infatti, in questo passo è come se avessero scritto “abbiamo fatto una fesseria ieri, badiamo di non ripeterla con l’ospedale”.

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